Page 9 - Toluna Magazine - Settembre 2018
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BORIS PASTERNAK - Autunno

   Ho lasciato disperdersi i miei cari,
   tutti i miei cari sono da tanto chissà dove,
   e, nel cuore e nella natura, tutto

   è pieno della solitudine di sempre.


   Ed eccomi qui con te in questo capanno,
   nel bosco senza nessuno e deserto.
   Come nella canzone, i viottoli e i sentieri

   già quasi li cancella l’erba.


   Ora noi soli guardano
   rattristati i muri di tronchi.

   Non promettemmo di assaltare ostacoli,
   noi periremo a viso aperto.


   Ci sediamo all’una e ci alziamo alle tre,
   io con un libro, tu con il ricamo,

   e all’alba non ci accorgiamo
   che abbiamo cessato di baciarci.


   Più sfarzose e più sfrenate ancora

   stormite, scrollatevi, foglie,
   e con l’odierna angoscia fate

   che trabocchi l’intero calice di ieri.

   Attaccamento, trasporto, fascino!

   Disperdiamoci nello stormire di settembre!
   Immergiti tutta nel fruscio dell’autunno!

   Vieni meno o esci di senno!


   Tu l’abito lasci via, così,
   come il bosco lascia le foglie,

   quando cadi nell’abbraccio
   con la vestaglia dal fiocco di seta.


   Tu sei il bene d’un passo funesto,
   quando vivere dà più nausea d’un male.

   Ma la radice della bellezza è l’ardire


   e questo l’un verso l’altra ci attrae.
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